ERP, CRM, MES, WMS, BPM, SaaS, IaaS, BI, IoT, AI… Se vuoi, continuo!
Guarda, lo dico io, così facciamo prima: effettivamente, chi lavora nel mio mondo (me incluso, ovviamente) non si capisce più che lingua parli. Te lo voglio dire: la verità è che fa anche un po’ figo.
Nel mondo dell'informatica, sembra quasi che abbiamo sviluppato un linguaggio tutto nostro, fatto di acronimi misteriosi e termini tecnici che, ad un orecchio non allenato, possono sembrare un codice segreto.
Ogni nuovo progetto, ogni innovazione tecnologica, porta con sé una nuova sigla da decifrare. E ammetto che, all’inizio della mia carriera, non è stato facile nemmeno per me. Anzi, ogni giorno mi accorgo che mi manca qualche nozione.
Questa tendenza, per quanto possa farci sentire parte di un'élite tecnologica, rischia di creare una barriera tra chi è "dentro" e chi è "fuori". E quando parliamo di cambiamento, soprattutto in un contesto aziendale dove l'introduzione di nuove tecnologie può già suscitare paura, ansie e resistenze, l'uso eccessivo di acronimi non fa che alimentare la confusione.
Dove sta scritto che un responsabile d'azienda debba necessariamente conoscere il significato di tutte queste sigle? Se non ha familiarità con il termine che usiamo, potrebbe trovarsi spaesato e diffidente. "Che cos'è questo ERP? E cosa succede ai miei attuali sistemi?" sono domande più che legittime, ma spesso i tecnici rispondono con un'altra raffica di acronimi, lasciando l'interlocutore ancora più perplesso.
E non è solo una questione di sigle. È l'approccio. Spesso ci dimentichiamo che dietro ogni acronimo c'è un concetto, una soluzione a un problema concreto. Ma se ci concentriamo troppo sugli acronimi, rischiamo di perdere di vista l'essenza delle tecnologie che proponiamo. Quindi, qual è la soluzione? È semplice, in realtà. Dobbiamo tornare a parlare una lingua che tutti possano comprendere, spiegare i benefici e le applicazioni di queste tecnologie in termini concreti, che risuonino con i bisogni e le preoccupazioni reali delle persone coinvolte.
Un ERP, ad esempio, non è solo una sigla misteriosa: è uno strumento per integrare i processi aziendali, migliorare l'efficienza e supportare la crescita. Un CRM non è solo un software: è un modo per migliorare la relazione con i clienti e aumentare la loro soddisfazione. Un WMS non è solo un sistema: è un'opportunità per ottimizzare la gestione del magazzino e ridurre i costi.
Spiegare le cose in modo semplice e accessibile non significa banalizzare la complessità, ma renderla comprensibile. Perché, alla fine, l'obiettivo è lo stesso per tutti: introdurre tecnologie che aiutino l'azienda a crescere e prosperare. E per farlo, dobbiamo prima assicurarci di parlare la stessa lingua.
E se per caso non siamo sicuri di quale sia la tecnologia più adeguata da impiegare in azienda, non c’è problema: basta fare un bel “Assessment”… Nooo, aridaje 😊!
Con questo ti saluto e #restoinascolto.
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